Vento di cambiamento
L’espressione “Non è un paese per donne” ricorre spesso in articoli di giornale, blog e
scritti di vario genere. Il paese in questione, ovviamente, è l’Italia. Negli
ultimi vent’anni la società si è profondamente trasformata e con essa il modo
di pensare, vedere e “trattare” la donna. Si ha la diffusa sensazione che si
siano fatti grossi passi indietro rispetto alle conquiste femministe di quarant’anni
fa. Dov’è finito, per lo meno, l’orgoglio di essere donna, di rivendicare i
propri diritti e di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno?
Oggi, formalmente, i diritti in Italia ci
sono, ma ciò che è venuto a mancare è qualcosa di più profondo: è l’idea che la
donna sia una mente pensante e di valore esattamente come l’uomo, e non un corpo da spogliare, esibire e
comprare. E’ per la nostra dignità di donne che dobbiamo combattere.
Non deleghiamo agli
altri il cambiamento, noi dobbiamo essere il cambiamento.
L’obiettivo
L’obiettivo del mio lavoro è raccontare la
condizione della donna in Italia e monitorare, da qui a uno o due anni, cosa succederà.
L’involuzione continuerà o si è toccato il fondo e si riuscirà a risalire?
Questa domanda la faccio a tutte le donne -
italiane e non italiane - che vivono in Italia o che, addirittura, dall’Italia
sono state costrette ad andarsene.
Vuoi far sentire la tua voce? Vuoi raccontare perché secondo te l'Italia non è un paese per donne? Scrivimi a questa mail:
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